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    DIARI DI VIAGGIO: SCOZIA

    EQUIPAGGIO

    Al comando: papà Stefano

    Organizzatrice: mamma Michela

    Scrittrice diario: Alessia (18 anni)

    La queen: Valentina (14 anni)

    Lumachina: Camper Arca 718 GLM

    “Le persone non fanno i viaggi, sono i viaggi che fanno le persone” – John Steinbeck

    Anche questa estate è arrivata, calda e umida, ma quest’anno non ci spaventa, perché abbiamo davanti 3 settimane di fresco e, speriamo, non troppa pioggia.

    Dopo la Sicilia dell’anno scorso, quest’anno abbiamo optato per una meta estera più fresca, andremo alla conquista della Scozia, accogliendo tutte le sfide che essa ci aspetta…in primis la guida al contrario.

    La scelta di questa meta è scaturita dalla voglia di ritrovare paesaggi naturalistici unici, dopo l’esperienza della penisola scandinava del 2014, anche se il mal tempo ci spaventa.. però lo consideriamo un elemento caratterizzante di questi luoghi.

    E’ una nuova sfida in termini di chilometri e culture diverse, ma forse le sfide ci affascinano e determinano le scelte delle nostre vacanze; in fondo il plein-air è anche questo… macinare chilometri alla scoperta del mondo.

    Durata viaggio: 5/08 – 27/08 Km totali: 6931

    Costi gasolio: 801,51€

    Costi Traghetti: 312€ (andata prenotata da casa e ritorno in loco, compagnia DFDS) Costi traforo Frejus: 58,50€

    Costi campeggi: 453€

    Autostrade (escluso Italia): 130€ (solo Francia, il resto gratis)

    Venerdì 5 Agosto BOLOGNA – PAU

    Come tutti gli anni all’ora di pranzo siamo già pronti per partire alla volta di questa nuova avventura. Come ogni anno siamo elettrizzati all’idea di vedere e scoprire cose nuove, così carichiamo il nostro camper di tutto il possibile: cibo e vestiario pesante e dopo pranzo partiamo noi tre donne per andare a recuperare il comandate a Bologna, e si parte!

    Ci mettiamo in marcia attraversiamo l’Italia, e decidiamo di passare il confine attraverso il Frejus e verso le 19.30 circa ci fermiamo in Francia in un campeggio a Pau, vicino a Chateauneuf (Camping l’Arclusaz 45.56497410122051, 6.164328357050193) servito di luce, docce e una bella aria fresca che ci da il benvenuto.

    Domani mattina ci aspetta una giornata densa di km: dobbiamo attraversare tutta la Francia per arrivare a Calais, dove prenderemo il traghetto che ci porterà in Inghilterra.

    km giornalieri: 545 km

    Sabato 6 Agosto PAU-CALAIS

    Alle 6,30 questa mattina la sveglia suona e ci ricorda che siamo finalmente in viaggio verso una nuova meta, con un aria fresca e un timido sole che ci accompagnerà per il resto della giornata.

    Questa procede tranquillamente lungo tutta la reta autostradale con soste varie per riposarci e mangiare qualcosa, va sottolineato che le autostrade francesi sono impeccabili come fondo e come area sosta, ma davvero carissime… l’attraversamento odierno ci è costato 100 euro abbondanti. Dopo un viaggio tranquillo senza traffico e con clima perfetto, arriviamo verso le 18 al porto di Calais dove ci informiamo per l’imbarco, prenotato per l’indomani alle 7,40 di mattina. Decidiamo di spostarci nel centro cittadino dove troviamo un parcheggio, ben segnalato, pieno di camper sul mare nel quale troviamo un posticino per Lumachina, e dopo una cena con vista mare aspettiamo il tramonto per poi coricarci perché anche domani si prospetta una levataccia.. ma ne vale la pena, inizierà il nostro vero viaggio!

    km totali viaggio 1453 km giornalieri: 908 km

    Domenica 7 Agosto CALAIS-SCOTCH CORNER

    Alle 5.30 la sveglia suona, e noi a malincuore lasciamo i nostri letti per avviarci nuovamente all’imbarco del traghetto, dove superati i numerosi controlli dei passaporti ci imbarchiamo senza problemi, o quasi perché la mia carta d’identità non era perfettamente leggibile a causa di un fiore che aveva scolorito e hanno fatto parecchie storie.

    Alle 7 siamo già a bordo, con partenza alle 7.40, ci scegliamo un posticino sulla nave dove ci riposiamo fino a che ci sorprendono in lontananza le scogliere di Dover, che si affacciano sul mare dandoci il benvenuto con il loro tipico clima uggioso inglese.

    Mettiamo indietro l’orologio di un’ora, e ci buttiamo nella più grande sfida di questa vacanza: la guida al contrario. Papà si destreggia tra le strade aiutato dal traffico in uscita dal traghetto e prestando molta attenzione a non farsi confondere…anche se la tentazione è forte!!

    Anche il navigatore ci da il benvenuto trasformando i km in miglia, creando confusione per i primi momenti. Dopo poco arriviamo a Canterbury, affrontiamo le prime rotonde e incroci che ci portano a parcheggiarci in un parcheggio a pagamento a pochi minuti dal centro della graziosa città, tipica inglese con case dalle porte colorate e tipici negozietti.

    Arriviamo davanti all’ingresso della famosa cattedrale per poi scoprire che oggi è chiusa fino alle 14.00, ad eccezione della cripta visitabile, ma dati i prezzi alquanto elevati decidiamo di riservarcela per il ritorno, sperando di fare in tempo e di poterla vederla per intero.

    Continuiamo un po’ amareggiati il nostro giro nel paesino che si rivela piccolo come avevamo pensato, e dopo aver acquistato del pane e scattato qualche foto, sotto un tiepido sole torniamo al camper per continuare la nostra marcia verso la Scozia.

    Procediamo lungo l’autostrada A1, riposandoci qualche oretta in un area di sosta perché la stanchezza e la fame iniziano a farsi sentire, per poi decidere il da farsi per la notte.

    Continuiamo a macinare miglia fino alle 18.00 (ora locale) per poi decidere di uscire dall’autostrada e seguire le indicazioni di un campeggio per la notte.

    Nonostante le numerose deviazioni causa lavori in corso riusciamo ad uscire e trovare un campeggio immerso nel verde servito di bagni con docce calde e luce. (Camping Scotch Corner 54.441079574511114, -1.6711293069485664)

    Ci parcheggiamo qui per la notte, cullati da un vento fresco che sarà nostro compagno di viaggio. Domani ci avvieremo verso la nostra prima meta scozzese.

    km totali 1975 km giornalieri 522

    Lunedì 8 Agosto SCOTCH CORNER – JEDBURGH

    Questa mattina la sveglia ci lascia dormire ben fino alle 8, un lusso che avevamo bisogno di permetterci! Alle 9 siamo operativi e pronti a partire verso la Scozia; la nostra prima meta è Alnwick, ancora in terra inglese, famosa per il castello nel quale sono state ambientate alcune scene di Harry Potter.

    Castello di Alnwick

    Parcheggiamo il camper vicino al castello al costo di 3 euro, dato che il parcheggio gratuito era al completo, e ci addentriamo nel parco adiacente ad esso per acquistare i biglietti.

    Il castello si mostra particolare e suggestivo, accompagnato da un cielo che cambia di tanto in tanto tra sole e nuvole minaccianti di pioggia, ma per fortuna la evitiamo, ma il vento continua ad essere nostro fedele compagno.

    Visitiamo il castello all’esterno, con la possibilità di fare visite gratuite per la spiegazione delle scene dei vari film, ma dopo pochi minuti ci accorgiamo di avere parecchie difficoltà nel capirle e abbandoniamo il gruppo, per continuare la nostra visita all’interno delle sale del castello.

    Lo shopper, come ci aspettavamo, è ricco di souvenir relativi al famoso film, e notiamo anche un curioso carretto di scope simulanti le scope magiche usate dai maghi. Abbiamo scoperto poi che “insegnavano” a volare sulle scope.

    Terminiamo la nostra visita all’ora di pranzo e decidiamo di mangiare qualcosa prima di ripartire per la nostra prossima meta, il tour delle Border Abbeys (Jedburgh, Melrose Abbey, Dryburgh abbey, Rosslyn Chapel, Kelso).

    La prima sulla nostra tabella di marcia è quella di Jedburgh, che si apre davanti ai nostri occhi dopo aver parcheggiato il camper in un parcheggio ai suoi piedi.

    Per arrivarci abbiamo lasciato l’autostrada che ci ha portati fin qui per ritrovarci dispersi in mezzo a campagne e paesaggi bucolici, con circa una decina di macchine che ci fanno compagnia e moltissime pecore. Queste campagne sono illuminate da una luce fresca, tersa e particolarmente luminosa; è vero sono distese di niente …. sguardo che si perde nel nulla ma un nulla sereno, rilassante.

    Per comodità decidiamo di acquistare un biglietto cumulativo per il tour delle abbazie così da risparmiare sui ticket di entrata.

    L’abbazia di Jedburgh

    La suggestiva abbazia si innalza verso il cielo con le sue guglie antiche che si affacciano sulla piccola cittadina con il suo castello; scattiamo numerose foto di questo bel panorama suggestivo e verso le 17 decidiamo di spostarci verso la prossima abbazia cosi almeno da vederla dall’esterno.

    Arriviamo quindi a Kelso dove troviamo ancora una volta un comodo parcheggio vicino ai resti dell’abbazia, che però troviamo chiusa e vediamo solo da fuori (vi assicuriamo che basta), per poi addentrarci nel centro cittadino per un giretto veloce ma troviamo la città desolata…alle 18!!

    Ci incamminiamo verso il camper che ci porterà alla prossima abbazia, dove pensiamo di trovare un posto per la notte e visitarla il giorno successivo, così ci dirigiamo verso Dryburgh dove purtroppo non ci attendono buone notizie: il parcheggio per sostare la notte non c’è, cioè non è permessa la sosta notturna NO OVERNIGHT e il campeggio più vicino è a quasi mezz’ora dal posto, per cui decidiamo di tornare a Jedburgh che dista solo 10 miglia circa per passare la notte in un campeggio visto mentre passavamo. (Jedburgh Camping 55.487987814905146, -2.5436739287531616)

    Alle 19 circa arriviamo e ci sistemiamo, dopo una bella doccia calda e una cena abbonante ci guardiamo un bel film per poi riposarci e aspettare domani per le prossime mete.

    km totali: 2237 km giornalieri 262

    Martedì 9 Agosto JEDBURGH-EDIMBURGO

    Questa giornata inizia con il nostro primo errore “british”… ci svegliamo convinti fossero le 9 di mattina, dopo aver fatto colazione e le solite operazioni di carico e scarico controlliamo l’ora sul telefono e ci accorgiamo di essere in anticipo di un ora…avevamo dimenticato di portare indietro l’ora della sveglia!!

    Divertiti finiamo le nostre operazioni con calma e ci dirigiamo verso Dryburgh dove già avevamo sondato il terreno ieri, sebbene avessimo notato il piccolo parcheggio davanti all’abbazia (55.57858052766254, -2.647220621114623) riusciamo a parcheggiare il nostro camper e alle 9.30 siamo i primi a passeggiare tra le rovine nascoste nei bellissimi prati verdi caratterizzanti questa regione.

    Abbazia di Dryburgh

    Dopo aver fatto foto ai vecchi ruderi e aver passeggiato sotto un timido sole mattutino torniamo sul camper alla volta di Melrose, famosa per il colore rosa dei ruderi.

    Parcheggiamo il camper fuori dal piccolo centro cittadino ma in 5 min siamo davanti all’abbazia dove vediamo esserci si dei parcheggi ma pieni; entriamo a visitare il sito e scattare numerose foto quando il cielo inizia a farsi grigio e nuvoloso, ma continuiamo la nostra visita evitando la temuta pioggia.

    Finita la visita facciamo un giro nel paesino per comprare del pane e dei dolcetti da mangiare, per poi tornare al camper e prepararci per andare alla Rosslyn Chapel, famosa per alcune scene del “Codice da Vinci”.

    Abbazia di Melrose

    Abbandoniamo ormai le strade trafficate e veloci per abbandonarci a stradine strette e poco trafficate, che corrono lungo a immense campagne e campi coltivati, che ci portano fino al parcheggio della cappella, dove ci parcheggiamo e pranziamo.

    Dopo pranzo il sole ha ormai lasciato il suo posto ad un cielo minaccioso e come usciamo dal camper ci sorprende una leggera pioggerella, che non ci spaventa essendo una cappella al coperto.

    Entriamo e ammiriamo lo spettacolo che ci offre questa piccola cappella, ricca di decorazioni tra le quali ci divertiamo a cercare i particolari indicati sulla guida, purtroppo senza poterli fotografare.

    Sono le 15 e il tempo peggiora sempre di più, mentre ci avviamo verso il campeggio di Edimburgo, prenotato da casa perché sono tutti pieni (LothianBridge Caravan Park 55.87233142839526, -3.0775597999053983).

    Sebbene un po’ lontano dal centro (circa 30 min di autobus n. 29) il campeggio è carino con tutti i servizi necessari, e dopo esserci posizionati decidiamo di andare in centro a sondare il terreno per la mattina successiva.

    Il centro cittadino pullula di gente, per la grande maggioranza giovani, che si esibiscono in uno dei festival chiamato FRIDGE caratterizzanti la città che si svolgono ad Agosto tra le vie cittadine.

    La pioggia e il sole continuano ad alternarsi, e dopo aver terminato il nostro giro sulla via principale che arriva al castello, discendiamo alla fermata dove prendiamo l’autobus che ci riporterà a casa.

    km totali 2332 km giornalieri 95

    Mercoledì 10 Agosto EDIMBURGO

    La mattinata si rivela più tiepida del previsto nonostante il sole, quando usciamo per prendere l’autobus verso il centro della città. Sono le 10.30 circa siamo in centro e di nuovo la confusione e la massa di gente riversata nella via principale della città ci sbalordiscono, e passeggiamo tra di loro verso il castello.

    Nonostante le voci sulla notevole fila per l’entrata al castello, noi in circa 20/30 min acquistiamo i biglietti ed entriamo a visitarlo, cercando di farci strada tra i numerosi turisti in particolare alla visita dei gioielli della corona.

    Il cielo si fa nuvolo e le prime piogge scozzesi iniziano a farsi sentire, quando verso ora di pranzo cerchiamo un panino da mangiare mentre aspettiamo che la pioggia si calmi.

    Decidiamo di dedicare la giornata alla parte vecchia della città avviandoci tra le vie fino a tornare nel centro vivo della città, dove i ragazzi continuano ad esibirsi in bizzarri spettacoli.

    Una pioggerella debole ci accompagna per tutta la giornata, e il cielo non ci fa ben sperare, per cui verso le 17, dopo una fermata da Starbucks, ci avviamo verso la fermata del bus per rientrare in campeggio, ma durante il viaggio di ritorno un imprevisto rallenta il nostro rientro: il bus ad un tratto si ferma per un guasto e notiamo del gran fumo arrivare dalla coda del mezzo…siamo rimasti a piedi! Per fortuna dopo pochi minuti arriva il successivo autobus che nonostante la tanta gente, riusciamo a prendere e a tornare a casa.

    Dopo una bella doccia calda di cui avevamo estremamente bisogno ci rifocilliamo per recuperare energie per la giornata di domani, l’ultimo giorno ad Edimburgo.

    km giornalieri 0

    Giovedì 11 Agosto EDIMBURGO

    Non pensavamo che potesse piovere così tanto, eppure nemmeno questa notte la pioggia ci ha dato una tregua, e ci svegliamo che già il cielo è coperto e nuvolo.

    Anche questa mattina ci concediamo il lusso di dormire fino alle 9, e alle 11.30 circa siamo in centro, immersi di nuovo nel caos allegro cittadino; oggi ci dedichiamo alla parte nuova della città e allo shopping finale, per concludere al meglio la visita a una città un po’ particolare… immersa nei suoi festival estivi Edimburgo si presenta come una città grigia (palazzi e cielo compresi) vivace e giovane, senza particolari monumenti da vedere ma da assaporare nelle vie e nei quartieri, accettando anche il suo clima non prettamente sereno e soleggiato.

    Artisti di strada al Royal Mile

    Oggi per pranzo abbiamo provato, anzi ha provato papà, il panino con l’haggis specialità scozzese ottenuta con cuore, fegato e milza della pecora cotta con avena all’interno dello stomaco della pecora stessa… che coraggio!! Dopo l’ultimo sguardo al Royal Mile e ai suoi artisti di strada, prendiamo l’autobus n. 29 e verso le 19 rientriamo al camper.

    Domani ci sposteremo per continuare il nostro viaggio verso il nord della Scozia.

    km giornalieri 0

    Venerdì 12 Agosto EDIMBURGO-GLAMIS

    E’ ormai una settimana che siamo in viaggio, e ci spingiamo sempre più lontano da casa.

    Questa mattina abbiamo di nuovo qualche problema con la sveglia e l’orario italiano…che però ci permettono di arrivare al castello di Stirling prima della massa di pullman così da riuscire a parcheggiarci nel comodo parcheggio ai piedi del castello (56.122942010548165, -3.9455640085595043) e a visitare i suoi interni.

    Il cielo anche questa mattina è nuvolo con la solita pioggerella che è ormai diventata la nostra migliore amica, ma senza paura continuiamo la visita del castello e quando vediamo un timido raggio di sole spuntare ci spingiamo sulle mura a contemplare il panorama estremamente verdeggiante, dalla posizione del castello possiamo vedere anche il Wallace Monument.

    St Andrews Castle

    Dopo aver fatto un salto anche alla cattedrale del piccolo paesino, l’unica con i soffitti originali in legno, tipici scozzesi, decidiamo di partire e continuare la marcia verso St. Andrews.

    Lungo la strada avvistiamo un Fish and Chips da asporto, e ci accostiamo per un pranzetto british.

    Arrivati a St Andrews troviamo un parcheggio comodo al centro senza doversi imbottigliare nel traffico cittadino, e seguendo una stradina laterale in 5 minuti siamo nel centro della bella cittadina. (56.34473005239044, -2.801935005101084)

    Il paesino, con i suoi resti della cattedrale e del castello, si affaccia sul mare, e accompagnati da un timido raggio di sole girovaghiamo tra le rovine, e verso le 17 rientriamo al camper e decidiamo di spostarci verso il castello di Glamis. Lungo la strada che ci porta a destinazione, attraversiamo il Tay Bridge, un ponte che attraversa la baia che porta a Dundee. Arriviamo a Glamis e andiamo ad informarci per la visita di domani essendo oramai già chiuso. Il panorama che ci accompagna in questo spostamento, se pur breve, è davvero spettacolare: immense campagne nelle quali si alternano campi di grano e immense distese di prato con mucche e pecore …. e per finire colline di erica, macchi di colore rosa ovunque.

    Troviamo non molto lontano un campeggio tranquillo Drumshademuir Camping Park (56.645367740878655, -3.0114253075777926) a poche miglia dal parcheggio del castello che aprirà domani alle 10, e ci fermiamo per la notte.

    km totali 2546 km giornalieri 214

    Sabato 13 Agosto GLAMIS- ELGIN

    Siamo i primi schieranti davanti ai cancelli ancora chiusi, pronti per la visita al castello…e anche con il sole!! Alle 10 siamo nel parcheggio ai piedi del castello, e dato che la visita è possibile solo mediante visita guidata in inglese, alle 10.15 ci aggreghiamo al tour aiutandoci con una guida in italiano fornitaci dal castello stesso.

    Il castello al suo interno è molto ricco, e dopo aver seguito la guida in tutte le stanze facciamo una passeggiata nei giardini godendoci il sole che oggi sembra concederci questa terra. E’ il castello dove ha trascorso l’infanzia la regina madre e sono esposte anche le partecipazioni del matrimonio di Lady D. …. un castello davvero interessante anche per i suoi giardini davvero notevoli.

    Verso le 12 lasciamo il castello dopo aver scattato numerose foto all’esterno, e ci dirigiamo in direzione Dunnottar castle, quando il cielo si annuvola di nuovo regalandoci una pioggia torrenziale … amareggiati decidiamo allora di pranzare prima di procedere alla visita, sperando in un raggio di sole. Non sono molto attrezzati qui, non c’è un parcheggio bisogna lasciare il camper e le macchine lungo la strada …

    Pranziamo e controlliamo il nostro programma di viaggio nella speranza che le nuvole lasciano il posto a un po’ di sole, così è e quindi partiamo per avventurarci alla scoperta di queste rovine il sole fa capolino dalle nuvole che si portano via la pioggia minacciosa lasciandoci godere la visita del castello, che con le sue rovine a strapiombo sul mare crea uno spettacolo meraviglioso e suggestivo, contornato da un immensa distesa di mare abbracciato da verdi scogliere…magico!!

    Decidiamo di scendere la scalinata e addentrarci anche all’interno delle rovine del castello, per godere del magnifico panorama sul mare, prima di tornare al nostro camper e dirigerci verso Elgin, percorrendo la strada delle distillerie, ne costeggiamo diverse tra cui quella del Glen Grant … forse per suggestione, ma ci pare di sentire l’odore nell’aria.

    Percorriamo la famosa strada Highlands tourist route A944 che costeggia immense distese di colline e campi coltivati, dove sono padroni solo le pecore e le mucche.

    La strada procede con curve strette fino ad arrivare a Elgin, dove decidiamo di cercare un posto dove dormire; arriviamo in un campeggio dove ci dicono essere pieno, ma per fortuna riusciamo a contrattare con il custode che ci lascia stare in un posticino solo per la notte, siamo stati fortunati! (Caravan Park 57.64738634770238, -3.345197526250372)

    km totali 2804 km giornalieri 258

    Domenica 14 Agosto ELGIN-JOHN O’ GROATS

    Oggi è il grande giorno, siamo pronti a cercare di avvistare Nessie, il famoso mostro di Loch Ness. Arriviamo al lago e le nuvole si diradano, anche oggi prevediamo un po’ di sole lungo il nostro cammino; il lago si apre costeggiando la cittadina di Inverness dove decidiamo di fermarci magari nel pomeriggio, ora ci dirigiamo verso il castello di Urquhart, dove troviamo traffico per entrare nel parcheggio, ma anche qui per soldi fanno di tutto, ci fanno parcheggiare nei posti riservati agli handicappati.

    Castello di Dunnottar

    La fila per entrare al parcheggio del castello è lunga, ma si smaltisce in pochi minuti, e dopo aver parcheggiato il nostro camper ci dirigiamo alla biglietteria per la visita ai ruderi del castello che si affacciano sul famoso lago.

    La teatralità della posizione di questo castello lo rende scenografico, e godiamo di una meravigliosa vista sul lago e i suoi misteri…

    E’ ormai ora di pranzo quando diciamo di spingerci verso il centro visitatori di Loch Ness situato nel paese Drumnadrochit, una sorta di museo dove vengono esposte le numerose prove e controprove dell’esistenza del mostro.

    Parcheggiamo il camper in un parcheggio a pochi passi dal centro, vicino al punto informazioni, davanti ad alcuni baraccotti dove mangiamo anche oggi Fish and Chips, prima di procedere all’acquisto del primo e obbligato souvenir: un piccolo peluche “nessie” per il nostro camper che ci ha portati fin quassù.

    Verso le 16 lasciamo il lago e ci dirigiamo verso la cittadina di Inverness, dove ci parcheggiamo nel parcheggio di un supermercato alle porte della città a pagamento (1 p. all’ora) ma molto comodo al centro della vivace cittadina che si affaccia sul fiume Ness, lungo il quale facciamo una passeggiata fino alla cattedrale per goderci il sole che stranamente questa terra ci sta offrendo.

    Dopo un’oretta circa riprendiamo la marcia, indecisi se fermarci lungo la strada che costeggia il maestoso mare del nord oppure spingerci fino a John o’Groats, il punto più alto della Scozia.

    Dopo una piccola riunione di famiglia e, visto il bel sole, decidiamo di avventurarci lungo la strada fino al campeggio dal quale partono le barche per le isole Orcadi. Stasera dormiremo nel punto più a nord della Scozia.

    John O’Groats – Il punto più nord-orientale della Scozia

    La strada ci lascia inizialmente stupiti: km e km di niente, solo mucche e pecore, qualche fattoria qua e la e una strada che si staglia tra il mare e le colline, costeggiando prati verdi e paesaggi bucolici, lasciandoci assaporare l’immenso mare che ci accompagna per quasi 100 miglia, incontrando piccoli paesini di raro.

    Per fortuna abbiamo il serbatoio pieno perché non si incontrano molti rifornimenti, è però tranquillizzante avvistare lungo la strada insegne di campeggi in corrispondenza dei piccoli paesini.

    Verso le 20 arriviamo al campeggio di John O’Groats (58.643749027002094, -3.0680064990793285) dove ci posizioniamo in modo da cenare con vista mare e tramonto…ora non resta che decidere se fare la visita alle isole Orcadi o no l’indomani!

    km totali 3128 km giornalieri 324

    Lunedì 15 Agosto ISOLE ORCADI-DUNNET BAY

    La mattina di ferragosto promette benissimo, il sole ci sveglia con un cielo azzurro senza nuvole!! Quindi decidiamo di fare la gita alle isole, con questo sole non può non farsi, e con molta fortuna riusciamo a trovare un posto nella gita che partirà alle 10.30 e farà ritorno alle 18, nonostante sembrasse inizialmente tutto pieno. Felici e soddisfatti alle 10.15 siamo già pronti sul porto ad aspettare la nave che in 40 minuti ci porterà alle isole, dove ci aspetta un pullman con il quale viaggeremo durante la giornata lungo le varie tappe.

    Krikwall

    La guida, ovviamente in inglese, ci spiega la storia delle isole e ci porta alla prima tappa: la capitale delle isole, Kirkwall, dove ci permettono di scendere e fare un giro di un oretta per vedere la cattedrale e fare una passeggiata lungo le vie della piccola cittadina e cercare qualcosa da mangiare.

    La cattedrale ci riserva una piacevole sorpresa, si apre davanti ai nostri occhi in tutta la sua particolarità, un misto tra stile gotico e romanico.

    La cittadina è vivace e allegra, passeggiamo lungo la via principale alla ricerca di un panino da mangiare prima di tornare al bus, dove la nostra gita riprende, tra mucche, pecore e ancora tanto niente… immense distese di verde si stagliano tra una casa e l’altra, tra campi coltivati e distese di immenso mare sul quale uno splendido sole si specchia rasserenando la giornata… diamo una spiegazione al perché la nostra guida definiva gli abitanti delle Orcadi “contadini con le barche”.

    La prossima tappa sarà la visita di un antico villaggio di 5000 anni fa, affacciato su una grande spiaggia bianca dove qualche temerario prova anche a bagnarsi con circa 15 gradi fuori!

    La terza tappa sarà il famoso anello di pietre, il terzo più grande dopo Stonhenge, lungo il quale passeggiamo e cerchiamo di fare foto nonostante la gente che spunta dietro ogni mehnir, per poi risalire sul pullman, perché è ora di ritornare verso il porto, facendo l’ultima tappa all’Italian chapel: cappella costruita dai prigionieri italiani durante la prima guerra mondiale.

    Alle 18 siamo di ritorno al camper che abbiamo parcheggiato fuori dal campeggio, e decidiamo di iniziare la nostra galoppata verso il ritorno, e iniziamo a spostarci verso il punto più a nord della scozia, Dunnet head (58.67045783636063, -3.3766818689837743), dove arriviamo percorrendo la nostra prima Single road, strade a senso unico che costeggiano la natura incontaminata sulle quali si alterna il passaggio attraverso frequenti piazzole di sosta (“passing place”).

    Questi punti di passaggio sono contrassegnati da un rombo bianco o da un cartello quadrato e possono trovarsi su entrambi i lati della strada. Di solito è il veicolo più vicino al punto di passaggio che si ferma e attende il passaggio del veicolo in arrivo.

    Dopo essere arrivati in cima e aver parcheggiato il camper sotto al faro bianco, possiamo dire finalmente di essere arrivati anche nel punto più a Nord della Scozia. Scattiamo qualche foto al sole che ormai è prossimo al tramonto e ridiscendiamo per la notte, nonostante ci sia un parcheggio ampio, decidiamo di fermarci in un campeggio a circa 5 miglia (Caravan Club Dunnet Bay 58.61525570144341, -3.344851846173551) leggermente un più costoso degli altri (35 sterline) ma davvero carino con vista mozzafiato su Dunnet Bay e molto pulito con C.S. completo anche di scarico acque grigie (che è una rarità in Scozia!).

    Il punto più a nord della Scozia

    L’immensa palla rossa inizia a scendere e noi ovviamente corriamo a scattare numerose fotografie a questo spaccato irripetibile, non è da tutti i giorni trovare un sole del genere in questi paesi, ed averlo avuto come compagno durante tutta la giornata. Oggi la Scozia ci ha fatto davvero un bel regalo.

    km totali 3162 km giornalieri 34

    Martedì 16 Agosto DUNNET BAY- SCOURIE

    Siamo meravigliati da come il sole ci svegli anche questa mattina, e di come il cielo sia di nuovo sereno senza una nuvola. Intorno alle 10 lasciamo il campeggio dove abbiamo sostato questa notte, per tornare purtroppo sui nostri passi perché ieri avevamo preso indicazioni sbagliate da vecchi diari di viaggio che ci hanno portati fuori strada e non siamo riusciti a trovare Duncansby head, dove si ha una meravigliosa vista su dei faraglioni.

    A circa 10 miglia di distanza arriviamo in questo parcheggio (58.64386025688011, -3.0272098168621215) dove c’è posto per il nostro camper e ci incamminiamo verso le scogliere tra i pascoli di pecore, e in 5 minuti circa arriviamo al cospetto di questi grandi faraglioni, due punte che spuntano sontuose dal mare dominando il panorama mozzafiato, circondati da un immenso mare di un azzurro brillante, che ci lascia a bocca aperta senza parole, per fortuna abbiamo deciso di tornare indietro a cercare questo punto …. che meraviglia!!

    Pile di Duncansby

    Torniamo al camper per ritornare sulla strada del ritorno: dal punto più a nord della Scozia scendiamo in direzione Ullapool. Incontriamo lungo la strada le tipiche mucche scozzesi (“Higlands Cattle”), a pelo lungo con enormi corna e una sorta di frangetta che le rende quasi carine alla vista, ma invadono la strada e rallentano la nostra andatura, mentre iniziano le così dette “single track” che però ci renderanno la giornata indimenticabile.

    La strada corre tra i paesaggi scozzesi più vasti, si va da scorci di mare azzurro cristallino in contrasto con grandi spiagge bianche, e vedute dominate da colline brulle verdeggianti con laghetti dove il sole continua a specchiarsi durante tutta la giornata rendendoci il paesaggio veramente indescrivibile.

    Le tipiche mucche scozzesi Higlands Cattle

    Siamo un minuscolo camper che corre lungo questa terra che ci sembra ora così vasta e stupenda, andiamo tra soste nei “passing place” per far smaltire il traffico e le soste per le numerose foto che purtroppo non renderanno mai quello che i nostri occhi possono ammirare. La nostra prima tappa è Strathy point (58.59879819187541, -4.018676943105813), un vecchio faro dal quale si domina il mare e il panorama circostante dall’alto di scogliere a strapiombo sul mare, dalle quali vediamo anche una piccola foca.

    Lungo le piccole strade arriviamo intorno alle 16 a Durness, dove visitiamo la Smoo Cave, una grotta sotterranea alla quale si accede attraverso una piccola gita in gommone che ci porta all’interno e dal quale possiamo ammirare la cascata interna.

    Sono solo le 5, e con il sole che splende ancora alto nel cielo decidiamo di continuare sulla strada che ormai si è allargata fino ad arrivare ad un piccola paesino verso le 19, dove decidiamo di fermarci data la scarsa frequenza dei possibili posti in cui sostare la notte. (Scourie Caravan Park 58.35155337287611, -5.156545278062704) Anche questa sera potremo godere di un meraviglioso tramonto su un panorama non da tutti i giorni, e alquanto notevole: una bellissima insenatura su una spiaggia bianca nella quale il sole si tuffa colorandola di arancione.

    km totali 3386 km giornalieri 224

    Mercoledì 17 Agosto SCORIE-CASTELLO EILEAN DONAN

    Ci sembra un sogno, anche questa mattina il sole è già alto nel cielo e il freddo patito durante la prima settimana di soggiorno in questa terra sembra ormai lontano, questo ci permette di godere ancora una volta dei bellissimi panorami che la strada costiera ci regala, spaziando tra scorci di mare e colline brulle.

    Sulla nostra strada il primo paesino che incontriamo è Ullapool, una cittadina grande per le terre che stiamo attraversando, che si affaccia sul mare, ma non riusciamo a fermarci essendo abbastanza stretta e avendo come meta il prossimo paesino che è Gairloch, affacciato su una bella baia di sabbia bianca, con un mare cristallino che il sole rende ancora più indimenticabile..in effetti ci riteniamo molto fortunati, per le nostre aspettative, di aver avuto la possibilità di vedere le Highlands con il sole che sicuramente trasforma questi paesaggi in magia!

    Ullapool

    La magia di questi paesaggi si trasforma presto in “incubo” quando tra un programma e l’altro per il resto della giornata, una macchina arriva a forte velocità attentando al nostro specchietto dal lato del passeggero, staccandone un pezzo che per fortuna si rimonta facilmente… stiamo sperimentando la guida al contrario in tutti i suoi sensi!!

    Riprendiamo la nostra rotta un po’ più cauti e attraverso una stradina improbabile, che definiremo più “half track”, arrivando a Plockton, un minuscolo paesino di una decina di case bianche, troviamo un parcheggio dove fermare il camper per concederci qualche foto su questo panorama marittimo, con barche a vela ormeggiate a riva che rendono l’orizzonte suggestivo e variopinto con colori che vanno dall’azzurro del mare al verde delle colline circostanti.

    Siamo sempre più meravigliati dalle bellezze selvagge di questa natura quando arriviamo di nuovo su una strada larga e trafficata, grazie alla quale raggiungiamo il castello di Eilean Donan, al quale ci rechiamo nonostante l’orario ormai di chiusura (sono ben le 17!) per scattare le foto al castello più fotografato della Scozia con il sole…di cui ce ne vantiamo! Sono le 18, anche se è un peccato vista la giornata e il sole ancora alto, decidiamo di fermarci all’area di sosta spartana con vista sul castello e sul fiordo (57.27416316237755, -5.512977882738281), con i bagni (0,50 pounds) e la luce a pagamento (1£) e 14£ per la sosta, a qualche miglia distante dal castello. Domani decideremo se visitare subito il castello o spingerci direttamente sull’isola di Skye…sarà tutto da vedere in base al tempo!

    Il castello di Eilean

    Per il momento ci godiamo un’altra serata sulle rive del mare con una vista mozzafiato sul castello in tutto il suo splendore.

    Dopo cena decidiamo di fare due passi e arriviamo a fotografare il castello più suggestivo della Scozia con l’atmosfera notturna, corriamo però velocemente in camper divorati dai “midges”, fastidiosi moscerini che pungono.

    km totali 3671 km giornalieri 285

    Giovedì 18 Agosto CASTELLO EILEAN DONAN-NEIST POINT

    Visto che c’è il sole il programma giornaliero sarà l’isola di Skye. Ma la giornata non inizia proprio benissimo …. il nostro specchietto destro a quanto pare non piace molto da questa parti…appena passato il ponte che ci porta sull’isola di Skye, ecco che una famiglia portoghese con una macchina a noleggio sperimenta la guida al contrario sorpassandoci a tutta velocità portandoci letteralmente via il vetro dello specchietto che va in frantumi irreparabilmente…la macchina accosta e prendiamo tutti i dati per poi ripartire arrangiandoci un po’ alla buona con uno specchio attaccato con qualche fascetta per tamponare il danno. Siamo un po’ agitati ma papà è piuttosto bravo e mantiene la calma, e arriviamo a Portree, la cittadina più importate dell’isola, con le famose case colorate che si affacciano sul mare, mentre la nebbia sembra un po’ alzarsi lasciando spazio al sole che va e viene.

    Le famose case colorate di Portree

    Dopo una passeggiata per la piccola cittadina decidiamo di intraprendere il percorso dell’isola in senso antiorario, e ci dirigiamo verso la prima “attrazione” ovvero The Old man of Storr, uno sperone di roccia che visto dall’alto fa da protagonista ad un paesaggio mozzafiato con colline verdeggianti e l’acqua dei laghetti che fa da specchio al timido sole che cerca di fare capolino dalle nuvole.

    Lasciamo il nostro camper nel parcheggio trovando fortunatamente un posto, essendo abbastanza affollato, e iniziamo la camminata in salita a tratti più ripida che ci porta fino in cima ad una montagna dalla quale ammiriamo il panorama mozzafiato, tra pecore e rocce. In circa un paio d’ore siamo di ritorno al camper, dove riprendiamo la marcia verso il prossimo punto d’interesse, il “Kilt Rock”, accompagnati da una bassa nebbiolina…non a caso forse la chiamano l’isola nebbiosa!

    Ed è proprio questa nebbia che ci impedisce di vedere il Kilt Rock, sommerso da essa, immerso però in un atmosfera molto scozzese, resa anche dal suonatore di cornamusa in completo tipico.

    Facciamo qualche foto alle scogliere che emergono dalla nebbia e alla cascata visibile dal punto panoramico per riprendere il nostro cammino lungo il perimetro dell’isola, costeggiando la costa attraverso le tipiche single road, che ci portano a Uig, essenzialmente costituito da un campeggio e un piccolo porto dal quale abbiamo però una bellissima vista sulle colline che si gettano sul mare, punteggiate da casette bianche dall’alto della loro posizione; siamo talmente vicini alle scogliere che ci sembra di poterle toccare, mentre la natura selvaggia le incornicia… l’immagine è davvero da cartolina.

    Siamo ormai in cima all’isola e iniziamo la nostra discesa su una strada più larga a due corsie, diretti verso la costa opposta, e nel frattempo anche il sole è tornato a farci compagnia…era ora!!

    Sono le 17 quando decidiamo di spostarci a Duvengan dove l’indomani visiteremo il castello perché ormai è tardi ed è già chiuso, e decidiamo di trovare un posto per la notte, ma come previsto il campeggio nei pressi del luogo è pieno (o troppo tardi per accoglierci..) allora approfittiamo del sole e della nebbia ormai alta per cercare il famoso Neist point, citato in molti diari di viaggio ma privi di coordinate e per niente segnalato, per cui chiediamo in giro e seguiamo la strada che ci viene indicata…e che strada! Altro che “half track” , la stradina si apre davanti a noi tortuosa e molto molto stretta, con qualche piazzola di sosta e purtroppo molto traffico, ma sopravviviamo e continuiamo a spingerci verso la meta, scavalcando numerose collinette costeggiando il mare, con paesaggi da sogno…piccole isole punteggiano il mare, in cui ancora una volta il sole si specchia in tutto il suo splendore; spinti dal paesaggio circostante continuiamo

    Faro neist point, Isola di Skye

    la nostra “scalata” quando arriviamo sul posto, e il traffico è raddoppiato, le macchine sono parcheggiate lungo la strada stringendo la carreggiata che a colpo d’occhio ci mette in soggezione data la mole del nostro mezzo, cerchiamo di districarci e trovare un posto per parcheggiarlo, e sono ormai le 20, sentiamo da altri italiani che pernottano qui, e nonostante la pendenza del nostro camper decidiamo di fermarci anche noi, per non avventurarci per la strada del ritorno, ma lasciarci gustare questo spettacolo per i nostri occhi.

    Si apre davanti a noi un mare immenso costeggiato da scogliere a strapiombo sul mare, verdeggianti in tutta la loro mole, e nel mezzo si erge il punto più occidentale dell’isola, ai cui piedi sta il vecchio faro bianco abbandonato…non ci sono parole per descrivere l’immensità della vista che abbiamo davanti, di come ci si senta minuscoli davanti a tanti giganti… il sole si sta per tuffare nel mare, tinge di rosso la scogliera e il faro annesso, corriamo a fare le foto; siamo estasiati, non potevamo chiedere di meglio, natura incontaminata e un tramonto mozzafiato, delfini compresi! Avevamo letto in diari di altri viaggiatori che questo punto era il più suggestivo della Scozia e devo dire che è davvero così, aver avuto poi la fortuna di vedere tutto questo con il sole non ha parole (57.42986128362222, -6.778039598760462)

    km totali 3868 km giornalieri 197

    Venerdì 19 Agosto NEIST POINT- FORT WILLIAMS

    Il cielo è un po’ coperto questa mattina, ma ci lascia godere degli ultimi scorci di questo panorama mentre scendiamo la strada verso il castello di Duvengan, al quale arriviamo intorno alle 10 e dopo aver acquistato i biglietti per gli interni e il giardino, iniziamo la nostra visita.

    L’esterno del castello lascia un po’ a desiderare, non assomiglia ai castelli incontrati fin ora, ma la posizione rimane notevole avendo come sfondo il mare e le colline che ormai conosciamo bene.

    Il castello è famoso per la leggenda legata al drappo di seta gialla, la quale avrebbe portato fortuna quando veniva portata in battaglia. Dopo aver passeggiato tra le stanze del castello ci rechiamo nei colorati giardini, con tutti i suoi vari tipi di fiori e profumi…girovaghiamo tra le stradine ammirando i tanti colori che ci circondano, per poi tornare al camper posizionato nel parcheggio gratuito davanti alla biglietteria, e riprendiamo la marcia per tornare all’isola.

    Eccola la tanto temuta pioggerella scozzese che ci da il benvenuto al castello di Eilean Donan, dove troviamo un posto nel parcheggio e decidiamo di mangiare qualcosa prima di iniziare la visita; a colpo d’occhio la sua posizione spicca anche in mezzo alle nuvole e senza sole, però decidiamo di dedicarci agli interni, arredati e con numerosi manichini per mettere in scena la vita di corte…originale perché gli interni sono in pietra e non in legno, e anche ben arredato.

    Le nuvole non si sono alzate, e la pioggia comincia a farsi più forte quando ritorniamo al camper e indirizziamo la prua verso Sud, dove ci aspettano le ultime mete del nostro viaggio, in direzione Glasgow.

    Il sole e le single road dell’ultima settimana sono ormai lontane ma lasceranno per sempre un ricordo indimenticabile…ci spingiamo ormai verso la civiltà!

    Sotto una pioggia battente e un traffico da metropoli, arriviamo verso le 17 quasi a Fort Williams, all’incrocio con la strada che porta verso Glenfinnan, famosa per il viadotto sul quale passa il treno a vapore divenuto celebre per il film Harry Potter. Visto che non abbiamo prenotato il viaggio su questo treno che fa la tratta Fort Williams – Mallaig, decidiamo di andare a vedere il viadotto.

    Nonostante siano solo le 17,30 circa, appena arriviamo al parcheggio seguendo le indicazioni del centro visitatori lo troviamo chiuso dalle 17, e di conseguenza inaccessibile la strada che in circa 1 km porta alla

    vista del viadotto. Un po’ contrariati dalla chiusura del parcheggio, e demotivati anche dalla pioggia che continua a cadere, giriamo il camper di nuovo in direzione Fort Williams, e decidiamo di dirigerci verso un campeggio essendo ormai da sta mattina che guidiamo, e non essendoci un tempo invogliante… Domani mattina facendo una passeggiata nella cittadina speriamo di vederlo in stazione … e ci accontenteremo così. Lungo la strada troviamo l’insegna di un campeggio e per evitare di tornare nel caos di Fort Williams decidiamo di fermarci qui, trovando fortunatamente posto e un campeggio grande con tutti i servizi necessari e davvero molto accogliente in riva ad un lago: Linhe Lochside Holiday. (56.84675256586086, -5.161471659213322)

    km totali 4131 km giornalieri 263

    Sabato 20 Agosto FORT WILLIAMS-GLASGOW

    Il sole è di nuovo alto nel cielo, e la giornata promette bene: alle 10 circa siamo in centro a Fort Williams dove cerchiamo un parcheggio per il nostro camper, e seguiamo le indicazioni che ci portano al parcheggio del centro commerciale Morrison, di fianco alla Lidl, dove ci sono posti per i camper, proprio vicino alla stazione. Ed ecco che vediamo il famoso treno a vapore fermo in stazione, corriamo a fare la foto e a vederlo appena prima della partenza che sarà alle 10.15, quando la lascia in grande stile con fumo e gran rumore… un treno molto suggestivo con personale in divisa e carrozze molto caratteristiche. Scattiamo numerose foto prima di addentrarci nel centro della vivace cittadina, nella quale passeggiamo nell’area pedonale e compriamo pane e souvenir.

    Di ritorno al camper decidiamo di spingerci verso Oban, una piacevole cittadina colorata e affollata da turisti e non, che come noi si godono un pranzo tipico lungo il porto, dove troviamo numerosi banchetti con tipici panini con polpa di granchio e salmone affumicato, e l’immancabile fish and chips! Sotto un piacevole sole pranziamo e ci godiamo il panorama.. dopo tanto niente questi colori ci affascinano e ci rallegrano.

    Il treno a vapore di Fort Williams

    Torniamo al camper parcheggiato lungo la strada perché i parcheggi sono inaccessibili per via dell’altezza (max 3 m), e ci districhiamo tra le vie per uscire e continuare la strada verso Invernary.

    Arriviamo verso le 16 al parcheggio a pagamento del castello, che però non decidiamo di visitare ma merita qualche foto per l’esterno elegante e fiabesco. La cittadina non ci ispira, e decidiamo di non fermarci, ma di continuare la strada verso Glasgow…un po’ amareggiati ci accorgiamo di aver ormai abbandonato i magici paesaggi delle Higlands, con i suoi fiordi e la sua natura incontaminata e soprattutto le “single road” che si sono trasformate in strade più larghe e veloci; forse i nostri specchietti ora ci fanno meno paura!!

    Parte della flotta peschereccia di Oban

    Tutto lo spostamento odierno è stato caratterizzato da un susseguirsi di laghi che culmina con il Loch Lomond, un lago davvero bello e grande …. forse il lago di Lochness è il meno bello.

    Attraversiamo il Loch Lomond natural park, con i suoi paesaggi che ricordano le nostre dolomiti, e veniamo catapultati sull’autostrada che ci porta direttamente ad attraversare il centro di Glasgow, tra caos e tantissime macchine che entrano ed escono dall’autostrada.

    Con pazienza facciamo la coda e arriviamo all’uscita che ci porta al campeggio, al quale arriviamo grazie al navigatore perché ancora una volta le insegne mancano, ma purtroppo, come ci aspettavamo, è tutto pieno (Craigendmuir Caravan Camping) perciò decidiamo di provare con la fortuna e di andare nell’altro campeggio indicato in un diario di viaggio degli anni passati, e speriamo di trovare posto nonostante siano ormai le 19… fortuna vuole che il posto c’è, un campeggio abbastanza caro (42£ a notte) ma bello con bellissimi servizi e piazzole molto grandi, immerso nel verde di un parco appena all’uscita dell’autostrada. (Strathclyde Country Park 55.80403105977822, -4.047683126929153)

    Dopo tanto niente domani verremo inghiottiti dalla città che ci hanno detto essere vivace e confusionaria, ma siamo già abituati ai festival di Edimburgo… chi vivrà vedrà!

    km totali 4412 km giornalieri 281

    Domenica 21 Agosto GLASGOW

    Niente sole questa mattina, le nuvole coprono tutto il cielo minacciando anche pioggia, ma non ci spaventano, abbiamo ancora molto da vedere nonostante siamo ormai arrivati agli sgoccioli del nostro viaggio. Andiamo alla reception per informarci sul modo con cui i mezzi di trasporto collegano il centro della città al campeggio e veniamo colti di sorpresa quando la signora ci spiega che l’unico modo è l’utilizzo del pulmino che parte alle 10 dal campeggio e ci porta in centro, ad orari però molto ristretti (alle 16 in punto si ritorna…l’autista deve dormire!) … non vediamo alternativa, e accettiamo (36 £ andata e ritorno) arrivando in centro in mezz’oretta. Non abbiamo avuto la possibilità di capire se questo è davvero l’unico modo per raggiungere il centro o no … in realtà è molto fuori e lungo l’autostrada quindi meglio informarsi prima perché abbiamo chiesto per un taxi e ci ha chiesto £ 38 a tratta.

    Il centro di Glasgow

    Anche la pioggerellina tipo scozzese ci raggiunge quando iniziamo la nostra visita sulla via principale della città, ricca di negozi e molto vivace; notiamo che anche Glasgow, come Edimburgo, è una città grigia, indipendentemente dal cielo, le città scozzesi ci hanno lasciati un po’ interdetti, non tanto per il clima che si respira, di cui non possiamo lamentarci, sono città vivaci allegre e commerciali, ma piuttosto dei palazzi e monumenti che scarseggiano, a differenza di molte altre città del resto d’Europa che abbiamo visitato.

    Ci godiamo comunque l’atmosfera della cittadina, che ci accorgiamo essere estremamente concentrata lungo la via più commerciale, quando anche un raggio di sole la raggiunge, e ci spingiamo verso l’esterno per raggiungere la cattedrale e la necropoli, dalla quale abbiamo una bella vista sulla città (in realtà sulle ciminiere e su un parcheggio a più piani) e sulla sua cattedrale, visitabile dalle 13 in poi.

    Dopo aver trovato dove mangiare ci godiamo il sole e la temperatura piacevole che ci accoglie nel primo pomeriggio, e dopo le tappe obbligate all’Hard Rock cafe e Starbucks , passeggiamo lungo le vie fino alle 16, quando scatta per noi purtroppo il coprifuoco obbligato da questi orari un po’ sballati rispetto a quelli a cui siamo abituati.

    Nonostante le numerose criticità della città, noi siamo del parere che Glasgow meriti una visita più di quanto non meriti Edimburgo, anche se non bisogna aspettarsi le classiche città d’arte e monumentali alle quali siamo abituati, bisogna godere e respirare l’aria di una cittadina vivace e giovane.

    Con il sole ancora alto facciamo ritorno in campeggio, e approfittiamo del tempo che oggi abbiamo a disposizione per programmare il nostro rientro in Italia, passando ancora per altre mete inglesi.

    A fine giornata tiriamo le somme, essendo l’ultimo giorno di soggiorno in Scozia, e stimiamo (da quanto abbiamo utilizzato gli ombrelli!) che ci ha regalato 15 giorni di sole e temperature inaspettate…non possiamo che ringraziare ed essere felici per questa fortuna!

    km giornalieri 0

    Lunedì 22 Agosto GLASGOW-MANCHESTER

    Lasciamo Glasgow e la Scozia sotto un acqua battente e una nebbia bassa che in autostrada, circondati da camion e macchine che ci sfrecciano da una parte e dall’altra (in più senza uno specchietto), non ci rendono la vita facile!

    Passiamo il confine tra Scozia-Inghilterra e speriamo in un miglioramento mentre ci spostiamo verso

    Manchester, principalmente per spezzare il nostro viaggio, ma che ci regalerà ottime sorprese.

    Prima di tutto troviamo un parcheggio comodissimo al centro e custodito (53.48944855012842, -2.242933580399728) per 4.50 £, dal quale in 2 minuti siamo ai piedi della cattedrale ……

    Manchester Town Hall

    …purtroppo la pioggia non cessa e il cielo si è fatto grigio, ne approfittiamo per pranzare da Starbucks e aspettare che migliori! Fortunatamente alle 14 il sole si fa vedere, il cielo è tornato azzurro e noi possiamo goderci la nostra passeggiata nel centro cittadino, che pullula di gente, tra negozi, store di calcio, e palazzi eleganti che spuntano tra un lavoro e l’altro per la metropolitana. La città si rivela più piacevole del previsto, l’avevamo sottovalutata, ma passiamo un bel pomeriggio (reso anche dalla presenza del sole!) a passeggiare prima di fare tappa all’Hard Rock Cafe e al negozio del Manchester City, prima di tornare al camper alle 17.30 per incamminarci verso il Sud dell’Inghilterra, cercando dove fermarci per la notte…l’uscita dalla città non è così facile come sembra, il navigatore ci ributta nel centro della città dal quale riusciamo a districarci bene, il problema arriva quando imbocchiamo l’autostrada che è tutta bloccata.. portiamo pazienza e riusciamo ad uscire dal centro cittadino, e immetterci sull’autostrada per lasciare Manchester in direzione Stonehenge.

    Poche miglia più tardi decidiamo di fermarci, essendo le 19, e usciamo dall’autostrada seguendo il navigatore che ci segnala un campeggio a 10 miglia dall’uscita.

    Come ci aspettavamo il campeggio è già chiuso da una sbarra (chiude alle 17), ma per fortuna un simpatico signore ci apre dall’interno e decidiamo di entrare e di pagare poi la mattina seguente, così ci sistemiamo per la notte …così ci seguono poi anche altri camper. Il campeggio è davvero bello un prato verde meraviglioso, ogni piazzola con acqua corrente e scarico. Dopo una doccia calda ci riposiamo, perché anche domani ci aspettano molti chilometri per avvicinarci all’imbarco per tornare verso casa. (Royal Vale 53.25211456765775, -2.3701256336761145)

    km totali 4800 km giornalieri 388

    Martedì 23 Agosto MANCHESTER-SALISBURY

    Si prospetta una bella giornata all’insegna della magia, quando arriviamo al famoso cerchio di monoliti di Stonehenge. Siamo partiti da Manchester poi abbiamo preso per Birminghan e infine abbiamo seguito le insegne per Salisbury e successivamente il sito megalitico viene segnalato e si intravede anche dalla strada, fino ad arrivare nel grande parcheggio dal quale parte una camminata/bus per arrivare ai monoliti. Seppur non economico data la spesa per entrare (£ 50 a famiglia di quattro persone), il sito merita…sarà il sole, il cielo limpido senza neanche una nuvola, o sarà la magia di tutti questi anni di storia che ci circonda, ma l’impressione è davvero tanta quella di trovarsi ai piedi di una delle costruzioni più studiate sui libri di scuola.

    I monoliti di Stonehenge

    Dopo le numerosissime foto all’anello, visto da varie inclinazioni per cercare la foto migliore per rendere uno spettacolo che nessuna foto potrà mai mostrare, ritorniamo al camper che sono le 17 ormai, e lasciamo il parcheggio in direzione Salisbury, una cittadina di cui abbiamo letto belle cose su altri diari di viaggio nella quale però troviamo più traffico del previsto e ci troviamo un po’ impacciati nel cercare parcheggio. Per fortuna

    dopo vari tentativi decidiamo di parcheggiarlo fuori dal centro in un ampio parcheggio (anche se per soli bus) dal quale parte una navetta ogni 15 minuti fino al centro cittadino(Park and Ride 51.05201345407061, -1.7840868928524511); ne approfittiamo e in 5 minuti siamo in centro…si respira un aria non tipica inglese, con case a graticcio e piccoli bar ormai in chiusura dato l’orario (sono ben le 18!)…passeggiamo lungo la via del centro dove ancora c’è gente, fino ad arrivare nel parco al centro del quale sorge la cattedrale (impossibile non vedere il suo campanile a miglia di distanza) che domina la città dall’alto, nella quale è conservata una copia della Magna Carta che però ormai è chiusa; ci accontentiamo dell’interno della chiesa per poi tornare nel centro per far ritorno alla fermata del bus per tornare al camper.

    Sono le 19, è ora di trovare un campeggio se non vogliamo trovare tutto chiuso, e fortunatamente a circa 5 miglia troviamo un comodo campeggio tra il verde, vicino all’ippodromo; ci sistemiamo e ci godiamo la nostra (forse) ultima sera in terra inglese…(Coombe camping 51.05399385785066, -1.861902607750677). Il Regno Unito ci ha regalato davvero tre settimane di un sole forse unico … oggi è stato davvero una giornata estiva.

    km giornalieri 5123 km totali 323

    Mercoledì 24 Agosto SALISBURY-DUNKERQUE

    Dopo una nottata di caldo estivo (strano ma vero) riprendiamo la marcia sotto il sole delle 9 di mattina, pronti per la nuova giornata che ci riporterà al punto di partenza…Canterbury.

    E’ strano pensare che siano già passate 3 settimane, e siamo di nuovo qua dove tutto è cominciato, non nel migliore dei modi (ricordandovi che la cattedrale era chiusa!) e sotto un cielo plumbeo, tipico Inglese.. però oggi la giornata scorre liscia fino all’ora di pranzo, dopo aver macinato chilometri lungo le autostrade, purtroppo arrivando molto vicino a Londra e il traffico si intensifica, come è prevedibile!

    Il sole e il caldo oggi si fanno sentire, quando alle 14 circa arriviamo al parcheggio di un supermercato dove lasciamo il nostro camper (51.28442569583283, -1.0842554200988375), abbastanza comodo al centro raggiungibile in 5 minuti di passeggiata, tra tipiche casine inglesi con porte colorate e fiori appesi alle porte…eccoci un ultimo assaggio di questa bella terra!

    La Cattedrale di Canterbury

    Veniamo catapultati in mezzo a stradine vivaci, allegre, con tanta gente che mangia fuori da piccoli locali caratteristici; arriviamo ai piedi del maestoso portale della cattedrale, che sembra più una cittadina data la grandezza, che si apre davanti a noi imponente in tutta la sua architettura gotica che tende verso il cielo quasi sembra raggiungerlo… ammiriamo la maestosa costruzione girando all’interno e all’esterno del chiostro, che ci lasciano respirare della tranquillità inglese con i suoi prati verdi che sembrano tappeti.

    Usciamo dalla cattedrale per tornare sulle vie del centro cittadino, facendo gli ultimi acquisti nei vari negozietti di souvenir inglesi e sotto un caldo davvero “italiano” torniamo al camper (cerchiamo addirittura l’ombra.. chi lo avrebbe mai detto!) che sono ormai le 16. Quindi decidiamo di spingerci verso il porto di Dover dove speriamo in un po’ di fortuna e prendere il primo traghetto disponibile, essendo senza prenotazione. Infatti siamo fortunati prendiamo il traghetto delle 18 per Dunkerque e spedendo anche molto meno.

    Con un po’ di ritardo riusciamo ad imbarcarci e a salpare verso le 19, e l’Inghilterra ci regala l’ultimo tramonto spettacolare sulle bianche scogliere di Dover.

    L’ultimo tramonto in terra inglese

    Dopo una traghettata tranquilla arriviamo in Francia, mettiamo l’ora avanti e iniziamo il viaggio di ritorno. Alle 22.30 siamo in strada (finalmente sulla destra…nonostante alcuni dubbi su come imboccare le rotonde!!) e cerchiamo un posto in cui dormire, nonostante l’ora, speriamo negli orari diversi da quelli che abbiamo trovato in terra inglese; così è, troviamo un campeggio a 10 km, nel quale ci offrono una piazzola nonostante siano le 23 di sera… domani penseremo al pagamento, per ora pensiamo a riposarci perché domani si inizia a macinare km verso casa! (Camping Des Dunes 51.007682110403906, 2.1179192226639603)

    km totali 5414 km giornalieri 291

    Giovedì 25 Agosto DUNKERQUE- PFORZHEIM

    Dopo aver salutato a malincuore l’Inghilterra salutiamo presto anche la Francia, alla quale non vogliamo più lasciare tanti soldi sulle autostrade come all’andata e decidiamo di rientrare dal Belgio, e fare rifornimento a Lussemburgo, anche per comodità.

    Iniziamo a pedalare lungo le autostrade che finalmente diventano larghe e sulle quali ci sentiamo più   a nostro agio… il viaggio scorre tranquillo, tra una sosta e l’altra per carburante e pranzo.

    Il caldo inizia a farsi sentire, e il cielo non è più così azzurro come in terra inglese… il fresco sole che ci svegliava alla mattina è ormai un bellissimo ricordo, stiamo tornando nell’ottica dei 40 gradi della nostra Italia.

    Alle 15 siamo a quota 4 nazioni attraversate in meno di 24 ore (Gran Bretagna, Francia, Belgio, Lussemburgo), e decidiamo di fermarci a fare rifornimento approfittandone dei prezzi bassi in Lussemburgo… ci fermiamo e facciamo riposare il comandante.

    Aggiungiamo la Germania alla lista delle nazione attraversate oggi, quando alle 19 decidiamo che abbiamo guidato abbastanza e ci fermiamo in un campeggio indicato dal nostro navigatore a 15 km dall’uscita di Pforzheim dell’autostrada tra i boschi tedeschi… domani continueremo a macinare chilometri ma per oggi ci bastano! (Campingplatz Quellgrund 48.809266727107364, 8.583576722802677)

    km totali 6090 km giornalieri 676

    Venerdì 26 Agosto PFORZHEIM-PRATO ALLO STELVIO

    Continua il lento avvicinamento all’Italia, quando alle 9 di mattina siamo già pronti al rifornimento per iniziare la nuova giornata densa di chilometri sulle autostrade tedesche, che dobbiamo dire non essere fluide e scorrevoli come quelle francesi (seppur molto salate!), per cui ci mettiamo in coda in corrispondenza della grande città di Stoccarda, e pazientiamo fino a che l’autostrada si fa più ampia e scorrevole, in direzione Austria.

    Decidiamo di non ascoltare il navigatore che ci farebbe passare dal Lago di Costanza per entrare in Austria e facciamo di testa nostra: proseguiamo il nostro cammino sull’autostrada fino a Fussen, dove arriviamo all’ora di pranzo e non possiamo non fermarci a mangiare con vista sul castello… perciò troviamo un posto lungo la strada ai piedi del castello per goderci la vista su Neuschwanstein e mangiare un pranzo veloce per ripartire la rotta verso Prato allo Stelvio, appena dopo il confine con l’Italia.

    Il Castello di Neuschwanstein in Germania

    Quando entriamo in Austria decidiamo di non acquistare la “vignette” per soli pochi chilometri, per cui impostiamo il navigatore senza strade a pagamento e ci avventuriamo verso strade a curve che attraversano le montagne…assaporiamo già ora il nostro Alto Adige!!

    Verso le 16 vediamo il confine: ITALIA! Dopo pochi chilometri siamo sul magico lago di Resia, con il suo campanile che fa capolino dall’azzurrissimo lago… una breve sosta per qualche foto e poi riprendiamo, mancano ormai pochi chilometri alla destinazione di stasera.

    Alle 18 siamo a Prato allo Stelvio, ci sistemiamo in un parcheggio aperto per la manifestazione dello “Stelvio day”, per soli ciclisti, e papà (il comandante) si prepara per domani per fare lo Stelvio in bici… serata alla festa del paese… un buon modo per concludere la vacanza!

    km totali 6561 km giornalieri 471

    Sabato 27 Agosto PRATO ALLO STELVIO-BOLOGNA

    Questa mattina alle 10 ci svegliamo, un lusso che purtroppo non potremo permetterci più dopo il nostro rientro a casa, e la giornata si svolge tranquilla fino all’ora di pranzo, mentre aspettiamo papà e i suoi compagni di fatica di ritorno. Poi dopo un pranzo arrangiato sul camper, verso le 16, dopo l’ultima doverosa Strauben con mirtilli, si mette al comando, di nuovo pronti per ripartire questa volta, purtroppo, in direzione casa.

    Il traffico è tanto, non ci muoviamo e procediamo praticamente fermi fino a Merano, dove imbocchiamo la superstrada che ci porterà a prendere l’autostrada a Bolzano, dritti fino a Bologna.

    km totali 6931 km giornalieri 370

    Conclusioni:

    Quando questa primavera pensavamo alla Scozia, fra le mete possibili per le nostre vacanze, le cose che ci spaventavano di più erano la guida al contrario e il mal tempo…nessuno si aspettava tutto ciò che di positivo però ci avrebbe portato!

    La Scozia non solo ci ha fatto sfatare il mito della “terribile” guida al contrario, che necessita solo di attenzione e concentrazione, perché è tutto ben segnalato, ma ci ha regalato delle vacanze da sogno, dei paesaggi indimenticabili.

    Non è la guida al contrario a spaventare, il vero problema che abbiamo riscontrato sono le strade strette, anche quando non si tratta di “single road” (sulle quali ci siamo trovati addirittura a nostro agio!) le carreggiate sono strette e con la guida al contrario diventa difficile rimanere all’interno delle proprie corsie (…abbiamo lasciato infatti uno specchietto in terra celtica..)

    Questa terra è tutta da scoprire, senza aspettarsi monumenti o metropoli, ma godendosi la natura incontaminata che si respira, il verde delle Higlands, l’azzurro del mare delle Orcadi, le abbazie diroccate che riportano millenni indietro nel tempo. Certo è che i verdi prati non hanno lo stesso colore brillante se viste con la nebbia e la pioggia, ma il Loch Ness non sarebbe avvolto nel mistero senza un po’ di nebbia bassa, i ruderi a strapiombo sul mare non sarebbero così suggestivi senza quelle nuvole nere minacciose di pioggia, e le Highlands…beh questo non lo sappiamo, ci siamo goduti le giornate accompagnati dal sole tra un fiordo e l’altro, senza una nuvola in cielo.

    La Scozia è una terra che ha i suoi ritmi: le abbazie e i castelli aprono tardi (10AM) e la vita si ferma presto (17/18 PM) , chiudono negozi, musei, tutto tranne i locali notturni. Nonostante ci siamo meravigliati fino all’ultimo giorno, non possiamo criticare le abitudini degli altri paesi…viaggiare significa anche scoprire nuove culture e forse modi migliori di vita.

    Per quanto riguarda noi camperesti, le aree di sosta sono praticamente inesistenti invece i campeggi ci sono e spesso, a buoni prezzi(25 £ di media in 4 persone), con servizi puliti e piazzole delimitate immerse nel verde; unica pecca è che in moltissimi manca la possibilità di scaricare le acque grigie (siamo stati anche costretti a scaricarle sulle griglie di città!) e il fatto che secondo i loro ritmi alle 18 chiudono, e per non scomodarsi capita che dicano essere tutto pieno, nonostante i visibili posti vuoti! Comunque il modo di aggirare il problema si trova: o c’è un campanello o qualche ospite ti apre e ci pensi il giorno dopo.

    Nei parcheggi nei posti più turistici spesso e volentieri i parcheggi sono NO OVERNIGHT, senza la possibilità di dormire in loco, anche se noi abbiamo spesso preferito dormire in campeggi con tutte le comodità necessarie, anche perché sono sempre in posizioni invidiabili.

    Come ospitalità sono sempre stati carini e gentili, anche in strada, capendo i problemi sia della lingua che della guida. Si rivolgono agli altri sempre con il sorriso e usando la massima gentilezza, avendo molto rispetto per l’altro.

    Come sempre quando si torna e si guardano i km fatti si pensa ..PERO’… però niente se si pensa a ciò che si è visto, alle emozioni che si sono provate, alla parte di mondo che si è scoperto. Sono le immagini dei viaggi vissuti che ti accompagnano per l’inverno in attesa di sostituirle con delle nuove.

    Lumachina e il suo equipaggio hanno vinto l’ennesima sfida … che non sarà ovviamente l’ultima.

    Neist Point

    “La Scozia è un luogo magico. Ma non c’entrano i fantasmi dei suoi castelli, le creature preistoriche dei suoi laghi, le scuole per maghetti, gli oscuri simboli delle chiese, fantasie che hanno procurato fortune turistiche o letterarie. E non c’entrano neppure quelle atmosfere gotiche che salgono con le nebbie dai corsi d’acqua, le pagine di storia grondanti sangue di regine e di amanti, i silenzi davanti al nulla fino all’orizzonte, le isole graffiate da un mare gelido. La magia della Scozia è un’altra, ed è una magia dolce. Quella che, misteriosamente, sembra fermare il tempo e ci fa sentire sempre giovani, ci fa tornare ragazzi. Non a caso (e anche questa è magia) salendo a Nord, lasciandosi Londra alle spalle, a un certo punto si passa un invisibile confine e allora i paesaggi non sono più gli stessi, la gente non veste più allo stesso modo, la musica è differente, perfino i nomi dei paesi si fanno impronunciabili. Si entra in un altro mondo, non segnalato dai cartelli ma che avvertiamo chiaramente come diverso, nuovo. Un mondo non sempre facile da capire, davanti al quale proviamo soprattutto stupore. Come ragazzi appunto. Magia, magia”

    Fam. Bottoni botto.196611@gmail.com

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